Liceo Scientifico Statale "Galileo Galilei" di Pescara

Il progetto è curato dagli alunni del biennio

Collabora il prof. Vincenzo Esposito

STORIA DELLA MUSICA
Il barocco
Il nome "Barocco" è una parola che deriva dallo spagnolo e significa "bizzarro".
E' uno stile ricco di eccessi e fantasia, che vuole stupire per la spettacolarità e la ricchezza di ornamenti. Nell'ambito musicale, con questo termine si indica il periodo compreso circa tra il 1600 e il 1750, in riferimento a due grandi punti: la nascita del melodramma (detto anche comunemente "opera") e la morte di due grandi musicisti tedeschi, Bach e Haendel.
L'Italia è in questo periodo, la nazione guida in campo artistico; Venezia, Napoli e Roma sono, musicalmente, le città più attive e importanti. Nel periodo del Barocco si suona ovunque (nelle chiese, nelle scuole, nelle piazze), ma il luogo più tipico dove si esegue e si ascolta la musica è la corte. La giornata di re e principi è accompagnata sempre dalla musica; iniziano a formarsi orchestre stabili di musicisti professionisti. La prima in assoluto, costituitasi nel 1626, è quella dei "24 violini del re", alla corte del re sole: un'orchestra di archi divisa in sezioni secondo l'estensione degli strumenti, similmente come accade oggi.

Bach non ama molto viaggiare e trascorre l'intera vita senza mai uscire dalla Germania. Non dimostra molto interesse per la vita mondana, per grandi corti e gli spettacoli alla moda. Ama invece vivere in famiglia, comporre musica, insegnare e suonare con i suoi allievi. La sua musica rispecchia queste scelte di vita: a differenza di molti musicisti del suo tempo che compongono musiche spettacolari ed appariscenti, preferisce uno stile più sobrio e meno corrispondente ai canoni del Barocco. Tra le sue opere di carattere profano troviamo i concerti per vari strumenti, tra cui i concerti brandeburghesi, cioè dedicati al principe di Brandeburgo, mentre tra le opere di carattere sacro ricordiamo la "Passione secondo S. Matteo" e la "Passione secondo S. Giovanni" sugli episodi salienti della passione di Cristo, entrambe accompagnate da un coro e destinate alle cerimonie religiose.
Uno dei più grandi brani composti in questo periodo è il Te deum, scritto da Charpentier, un brano anch'esso liturgico, che in Francia divenne obbligatorio suonare nelle celebrazioni liturgiche più importante. Il suo Preludio (la sua introduzione) è adottata oggi come sigla televisiva nell'eurovisione. Nel brano i timpani e le trombe conferiscono solennità alla melodia principale, alla quale si alternano melodie secondarie del carattere più dimesso. L'avvicendarsi dei vari strumenti rende il brano molto vario.
Alessandro Chiacchiaretta  1 L

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